Vittorio Lo Cicero nasce a Rosolini (SR) nell'agosto del 1939. Sin da piccolo si appassiona all'hobby della pittura del “” Carretto Siciliano “” e dell'Arte pittorica in generale. A 16 anni lascia il paese natio e lavora per circa sei anni in un laboratorio di falegnameria a Roma. Superato il concorso per entrare in Polizia, presta servizio dapprima a Roma, poi a Nettuno (Roma) e poi dal 1962 a Bolzano da dove non si é più mosso. Il sogno di diventare Artista-Pittore rimane sempre presente in questi lunghi anni, ma gli impegni di lavoro non consentono di dedicare tempo all'Arte pittorica. Soltanto dopo la pensione, a 56 anni, inizia a frequentare con grande entusiasmo corsi di disegno e pittura presso le Scuole d'Arte a Bolzano e segue gli insegnamenti del Prof. Mario Dall'Aglio, del Prof. Benedetto Schimenti presso l'Associazione Studiosi d'Arte, degli insegnanti Proff. Giorgioppi e Gary Volcan presso l'Associazione degli Artisti della Provincia di Bolzano. Nel contempo la figlia Tessandra lo segue nel cammino dell'Arte Pittorica.
Vittorio Lo Cicero, per arricchire la sua conoscenza delle interessanti Opere d'Arte, visita le principali Gallerie Europee, da Parigi a Londra, Innsbruck, Praga, Budapest,
Madrid, Vienna, Monaco, Norimberga, Hamsterdam. Inizia un profondo lavoro di ricerca che implica lo studio delle opere dell'autore, delle sue modalità espressive, dei toni, della
pennellata, della velatura, della sfumatura, dei suoi colori e della sua peculiare tecnica di pittura. Inizia, in buona sostanza, una sfida con se stesso, un modo per mettere a
confronto le sue capacità con l'arte dei grandi pittori cercando di seguirne gli insegnamenti e di rendere “”Omaggio”” alle loro opere. Vittorio, Artista metodico e preciso, forte
di un solido studio del disegno, ama il bello e lavora soprattutto con pazienza e la realizzazione di un suo quadro ad olio dura lungo tempo, almeno sei mesi, onde poter
effettuare tutti i passaggi di colore al naturale (velature, sfumature, ecc.) senza l'uso di essiccanti o altre sostanze chimiche. Apprende e si esercita a tutte le tecniche
pittoriche: acquerello, acrilico, tempera, china, olio, nonché la particolare velatura ideata da Rudolf Steiner e le diverse combinazioni cromatiche di A.W. Goethe. Si pone, come
scopo del dipingere, la realizzazione di una composizione cromatica che si distingua per una palpitante eloquenza del colore. Vittorio assume, come motivo della sua creazione,
unicamente “”Temi di colore”” che sono in grado di manifestare pienamente la loro carica energetica esplosiva e suscitarne Sensazioni e profonde emozioni. Dal 1993, prende parte
attiva alla vita artistica sia nazionale che internazionale esponendo, insieme alla figlia Tessandra, in Mostre Personali e Collettive in varie città d'Italia e all'Estero, come
pure nelle principali Fiere d'Arte e Concorsi d'Arte, riscuotendo consensi ed ottenendo Premi e Riconoscimenti. E' inserito in numerose e principali pubblicazioni d'Arte. Dapprima
copista di capolavori della pittura antica e moderna eseguiti alla maniera degli antichi Maestri Fiamminghi o Moderni (Paesaggi – Ritratti – Nature morte); poi Artista–Pittore
idoneo a dipingere qualsiasi cosa esistente in natura, interamente a mano, su tele di puro lino e con colori originali e naturali, corredandoli di “”Certificati e Garanzie””. A
tutt'oggi ha realizzato oltre ottocento dipinti per collezionisti ed estimatori italiani e stranieri. Vittorio Lo Cicero vive e opera a Bolzano con Studio in Viale Europa 152.
Viaggi di studio: Austria, Germania, Repubblica Ceca, Francia, Bulgaria, Ungheria, Inghilterra, Olanda, Spagna. Il materiale presente nel sito é liberamente utilizzabile, purché
ne venga citata la fonte e l'autore.
stampa e media
Non sono copie e tanto meno sono dei falsi. Più semplicemente sono degli “ Omaggi “ a grandi Artisti del passato, imitazioni se si preferisce, che Vittorio Lo Cicero ha eseguito e che fa vedere al pubblico in una esposizione che si è aperta al CIRCOLO UNIFICATO di Via Mainardo a Merano. Ed ecco quadri di Picasso, di Cézanne, di Van Gogh, di Plattner, di De Chirico e anche del Caravaggio; e davanti ad essi ti fermi con grande rispetto e con un po' di turbamento.
LA CRITICA DEL DR.GUIDO TRIVELLI
Leggi di piùC'è in Tessandra Lo Cicero, la stessa problematica che contraddistingue la nuova cultura di fine Millennio: la ricerca, cioè, di una personale definizione stilistica nell'ambito di un sistema sociale che va sempre più omogeneizzandosi. Questa giovane pittrice ha appreso la tecnica pittorica attraverso la consolidata prassi dell' “omaggio”, cioè della copia interpretata da pittori famosi, antichi o moderni.
LA CRITICA DEL DR.PAOLO RIZZI
Leggi di piùVittorio Lo Cicero, Artista-Pittore, vive e lavora a Bolzano nello Studio d'Arte “”LOVE””, sito in Viale Europa nr.152/51. Una pittura figurativa, una pittura verista, ma, ove sia il figurativo che il verismo sono presentati in maniera speciale. Si intravvede nell'opera di Vittorio Lo Cicero un' attenzione di crescita di immagine, un sedimento di energia vitale. I vari elementi della composizione vengono in tal modo ad essere collegati in un tessuto in cui tutto corrisponde in accostamenti formali e coloristici.
LA CRITICA DEL DR. GIORGIO FALOSSI
Leggi di piùLa differenza tra falso storico, copia, “omaggio”, derivazione, interpretazione e ricreazione vengono considerate labili e, talora, ingannatrici. Esse risiedono in tutta una prassi che fino al Settecento era diffusissima. Il cosiddetto “diritto d'autore” oggi vigente (anche se non ben precisato legisla- tivamente per le opere visive) non esisteva un tempo. Tiziano riprendeva alla lettera Bellini; Rubens faceva altrettanto con Tiziano. .
LA CRITICA DEL DR. PAOLO RIZZI
Leggi di piùUna tematica pittorica contemporanea che sente e sviluppa l'emozione del suo tempo sia che il pittore dipinga seguendo lo stimolo della libera fantasia, sia che manifesti una natura morta, un paesaggio, un nudo od altro. Il rigore esecutivo libera l'emozione del congeniale della rappresentazione che sa essere matura di principio e di tavolozza che gioiscono di mestiere e maestria.
LA CRITICA D'ARTE DEL DR. GIUSEPE MARTUCCI:
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